Un Natale così, negli Stati Uniti, non si vedeva da 40 anni. Colpa del bomb cyclone, una tempesta di neve e vento che sta letteralmente paralizzando il Paese, da Nord a Sud. E a ridosso delle festività, i disagi si moltiplicano. Sono oltre 200 milioni gli americani sotto la morsa del gelo. Soprattutto nelle zone montuose come il Wyoming, dove le temperature hanno toccato anche 50 gradi sotto lo zero. Milioni di persone sono rimaste senza energia elettrica e migliaia di voli sono stati cancellati solo nelle ultime ore. Un problema non da poco per chi sperava di mettersi in viaggio approfittando dei giorni di festa. Si tratta di circa 110 milioni di americani. Niente da fare. Le autorità di 12 Stati, da New York al Kentucky, hanno dichiarato lo stato d'emergenza, invitando i cittadini a non uscire di casa. Anche il presidente Joe Biden, ha esortato tutti a seguire le indicazioni dei funzionari locali, promettendo aiuti a tutte le comunità che ne avranno bisogno. Il rischio è concreto, perché le condizioni meteo potrebbero anche peggiorare. La governatrice di New York, Kathy Hochul, ha vietato la circolazione ai mezzi pesanti, chiudendo i tratti di autostrada più esposti alle intemperie. In molti Stati, dal Connecticut al Missouri, in Oklahoma e in North Carolina, è stato disposto lo schieramento della Guardia Nazionale. Gli abitanti di Denver, in Colorado, hanno vissuto la seconda giornata più fredda nella storia della città. E mentre quella che i media americani hanno ribattezzato snowmageddon, una sorta di apocalisse di neve, gli scienziati cercano una spiegazione e si interrogano su quanto questi fenomeni estremi, siano collegati ai cambiamenti climatici, soprattutto nell'Artico, dove il surriscaldamento avviene più velocemente che in qualsiasi altra zona del pianeta. Domande tante, una è la certezza: non è il momento di abbassare la guardia, nemmeno a Natale.