Le tensioni in Medio Oriente piombano sul terzo giorno di Forum economico a Davos, a sorpresa arriva il Ministro degli Esteri iraniano Amir Abdollahian incrociando il premier ad interim del Pakistan proprio mentre la crisi diplomatica tra i due Paesi è senza precedenti a causa del Raid costato la vita a due bambini compiuto martedì da Teheran in territorio pakistano ufficialmente per colpire le basi di un gruppo terroristico iraniano. Raid che segue quello di lunedì in Iraq contro presunte spie israeliane. "Rispettiamo la sovranità di questi Paesi, dice ora il Ministro iraniano ma quando si tratta della nostra sicurezza non stiamo a giocare". Quanto alle tensioni nel Mar Rosso l'Iran prende distanze dagli Huthi yemeniti gruppo in realtà sempre supportato da Teheran. "Non siamo noi a dare ordini, dice Ministro, esportiamo petrolio e anche per noi la sicurezza nel mare è decisiva". Tutto questo mentre gli Stati Uniti hanno appena reinserito gli Huthi nella lista dei terroristi globali. "Quanto vediamo ogni giorno a Gaza è straziante" dice intanto il Capo della Diplomazia americana Blinken, "La soluzione è in uno Stato palestinese che possa lavorare con Israele". Stoccate a Netanyahu arrivano invece dal Segretario Generale dell'ONU Guterres: "In oltre tre mesi di conflitto, dice, non sono mai riuscito a parlare con il premier israeliano". "Ripeto il mio appello per un cessate il fuoco umanitario", dice davanti ai potenti della Terra riuniti a Davos chiamandoli a lavorare per la soluzione a due Stati, soluzione nuovamente rifiutata dal gruppo terroristico Hamas. E al forum economico mondiale arriva anche il messaggio di Papa Francesco, l'appello a fermare tutte le guerre affrontando le ingiustizie che ne sono causa prima fra tutte la fame nel mondo.