La Cina non riuscirà ad solare l'isola di Taiwan. Nessuno può impedire ai leader di tutto il mondo di visitare quest'isola libera e democratica. Sono felice di aver potuto dare l'esempio. Queste le prime parole pronunciate dalla speaker della Camera USA Nancy Pelosi al suo arrivo a Tokyo, ultima tappa della sua lunga e controversa visita in Asia. Nel frattempo Pechino, dove il Governo ha convocato gli ambasciatori del G7 compreso quello italiano, respinge accuse e proteste contro le esercitazioni militari che hanno di fatto sottoposto Taiwan un blocco navale. Le esercitazioni continueranno come previsto fino a domenica. La Cina rivendica il diritto di effettuare manovre militari da tempo annunciate e che si svolgono nel pieno rispetto delle norme internazionali, si legge nel comunicato ufficiale. Dopo le polemiche suscitate dalla sua sosta a Taiwan e la gelida accoglienza subita in Corea del Sud, dove il neo eletto Presidente Yoon Suk-yeol ha preferito non incontrarla per evitare nuove tensioni nel delicato rapporto con Pechino, la Pelosi è stata accolta a Tokyo dal compagno di tante battaglie civili Emanuel Rahm, ex sindaco di Chicago ai tempi di Obama e oggi Ambasciatore Usa in Giappone. Assieme hanno partecipato ad un pranzo di lavoro con il Premier giapponese Fumio Kishida e al Ministro della Difesa Nobuo Kishi, fratello dell'ex Premier Shinzo Abe assassinato lo scorso luglio. Breve telefonata anche con il Ministro degli Esteri Yoshimasa Hayashi, reduce dal vertice ASEAN l'associazione dei paesi del sud-est asiatico svoltasi a Phnom Penh, che ha cancellato all'ultimo momento l'incontro con l'omologo cinese Wang Yi. Da registrare tuttavia anche varie manifestazioni di protesta contro la visita della speaker, sia a Tokyo che soprattutto ad Okinawa, dove le pesanti servitù militari e la presenza di oltre 50.000 marines americani rende l'isola e i suoi abitanti uno dei più probabili obiettivi per eventuali attacchi sia da parte della Cina che della Corea del Nord.























