Agire contro la BBC, il Presidente americano lo ritiene un obbligo, quasi un dovere morale. È lui stesso a spiegarlo in un'intervista alla Fox. Il documentario di Panorama, criticato per il montaggio fuorviante, è in circolazione da più di un anno, ma è ora che sulla TV pubblica britannica imperversa la polemica politica interna, che al Presidente statunitense, che ha già intentato diverse cause verso testate americane, sembra il momento più opportuno per agire. A dispetto delle dimissioni del direttore generale e della CEO delle news, e delle scuse del Presidente dell'emittente, ai parlamentari britannici per l'errore di giudizio commesso. Durante il question time, il Primo Ministro Keir Starmer è tornato sull'importanza di rimediare agli errori fatti, ma in tempi di disinformazione ha anche ribadito che una BBC più forte è ora più che mai una necessità. Il caso rischia, insomma, di creare frizioni importanti all'interno della cosiddetta relazione speciale tra Stati Uniti e Regno Unito. I legali della BBC hanno ora tempo fino a venerdì per decidere come rispondere alle richieste di Trump, che vuole scuse ufficiali, il ritiro del documentario da ogni piattaforma dell'emittente e un risarcimento economico. Se queste tre richieste non verranno soddisfatte, intenterà una causa per un miliardo di dollari, circa 700mila sterline. .























