Terremoto Turchia, il racconto di Vincenzo Montella

06 feb 2023
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"Abbiamo Vincenzo Montella che ringrazio e saluto, Vincenzo Montella. Mister, eccoci". "Buonasera a tutti". "Allora grazie ovviamente a Vincenzo Montella che, abbiamo annunciato poco fa, sappiamo, e la ringraziamo per questo, che il momento è un po' difficoltoso e quindi la ringrazio ancora di più per questa sua partecipazione, intervento. Mister, com'è la situazione soprattutto lei questa mattina parlava di una grande preoccupazione, paura soprattutto per giocatori, famiglie che si trovano nelle zone più colpite". "Si, esatto. Noi ad Adana è stata colpita, c'è stata anche una seconda scossa molto forte settimo grado della scala Mercalli. Ce n'è stata un'altra, una terza, un po' più bassa e delle abitazioni sono cadute, dei palazzi lo stesso. Insomma oltre alla preoccupazione e alla paura c'è anche il dramma delle famiglie delle persone coinvolte direttamente. Noi fortunatamente non abbiamo, per ora, nessun caso tra familiari dei calciatori o tra le persone che lavorano al Club aldilà di qualche crepa in casa. Ci sono gente per strada, c'è maltempo, insomma come in questi casi si aggiungono anche altre difficoltà. Fortunatamente eravamo ad Istanbul e dobbiamo giocare oggi, quindi eravamo da ieri e ora il Club sta organizzando un trasferimento in un'altra città per tutte le persone intorno al Club e chi è particolarmente in difficoltà per sportarci in un altra città più serena insomma". "Ecco perché, Montella, immaginiamo che un trasferimento del genere, comunque, in questo momento sia comunque difficoltoso". "No, l'aeroporto di Adana è l'unico che è aperto soltanto per i voli di emergenza, per gli aiuti come in questi casi perché le città limitrofe sono ancora molto più coinvolte. E quindi è tutto molto complicato, veramente lutto complicato, tra la paura e lo sgomento, ho detto poco fa anche preghiamo per le persone coinvolte in questa in questa sciagura naturale". "Senta Montella mentre lei si trova in Turchia da diverso tempo, è una terra che trema ,non così, ovviamente, Quant'è la paura? Perché le scosse stanno proseguendo, me lo conferma?" "Sì, ci dicono così. Ripeto io non sono ad Adana, sono a Istanbul e fortunatamente qui non si è sentito nulla e non abbiamo vissuto sulla nostra pelle direttamente la paura. Però sappiamo che la popolazione è molto spaventata. Molto spaventata e impaurita e sono per strada perché è una città molto grande, tanti grattacieli e quindi la gente è molto molto spaventata". "Assolutamente. Insomma speriamo che si possa tornare il prima possibile sui campi da calcio ma adesso la cosa più importante è dare sostegno a chi ne ha bisogno. Si sente questa macchina di solidarietà che è partita, non solo dall'Italia ovviamente, tutto il mondo è in Turchia". "Assolutamente sì, come in questi casi spesso succede l'aiuto è fondamentale da parte di tutti, no. Anche chi è lontano. Quindi ringrazio anche a nome della Turchia che da subito si è messa in moto questa macchina, insomma umanitaria di aiuto alle prime necessità ad altri, insomma".

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