Testa a testa in Polonia per la presidenza. A urne chiuse si conferma la battaglia della vigilia, una battaglia allo spoglio dell'ultimo voto. Entrambi i candidati si attestano la vittoria. Rafal Trzaskowski, il sindaco di Varsavia, a capo della piattaforma civica che guarda con fiducia all'Europa, dichiara "abbiamo vinto di un soffio", quando le preferenze lo danno in vantaggio, sì, ma di una manciata di punti percentuale, ben al di sotto dei cinque che fanno delle proiezioni exit poll risultati attendibili. Così anche Karol Nawrocki, vicino al Presidente uscente conservatore Duda, da sovranista di diritto e giustizia, si affretta a autoproclamarsi vincitore e ai suoi assicura "vinceremo e salveremo la Polonia". Una battaglia per la presidenza che si giocherà voto su voto. La vittoria dell'uno sull'altro restituisce il volto di due polonie, quella dei giovani che guarda con favore a Bruxelles e ha scelto Trzaskowski e quella degli over 50 che riportano al centro dell'interesse nazionale il tema della sicurezza e dell'ordine. Sul piano internazionale la linea dei due candidati appare concorde, ferma opposizione alla Russia e sostegno a Kiev, ma Nawrocki guarda con favore alle provocazioni di Trump piuttosto che alle mosse unitarie di Bruxelles. È stata una sfida tra aree rurali e aree metropolitane e diverse interpretazioni d'Europa. Nawrocki ha convinto con una linea sovranista che guarda con favore a Orban, mentre Trzaskowski promette di frenare le pulsioni nazionalistiche, di essere un presidente più favorevole ai provvedimenti del governo. .























