Le ultime sei ore prima dell'entrata in vigore del cessate il fuoco tra Israele e Iran, fissate alle 7 del mattino, orario israeliano, sono state le più intense. Israele bombarda Teheran e uccide uno scienziato del programma nucleare e numerosi membri delle guardie rivoluzionarie iraniane. Tra le vittime anche nove civili, secondo l'agenzia di stampa iraniana. L'Iran invece lancia sei scariche di missili, una di questi impatta un edificio residenziale a Beer Sheva, nel sud del paese, uccidendo quattro persone. Ma è alle 10:30 del mattino, due ore e mezza dopo l'entrata in vigore del cessate il fuoco, che la tregua viene messa a rischio. Israele accusa l'Iran di aver lanciato due missili. L'Iran smentisce. Il ministro della Difesa israeliano Katz ordina in rappresaglia bombardamenti su Teheran, fermati in extremis da una telefonata tra Donald Trump e Benjamin Netanyahu, definita da fonti americane molto tesa. La rappresaglia si limita quindi ad un bombardamento a dei siti di radar iraniani simbolici. Sia Israele che l'Iran cantano vittoria ed entrambi i governi promettono di rispettare il cessate il fuoco, sempre che l'altra parte faccia altrettanto. In Iran manifestazioni con migliaia di persone per celebrare le forze armate. In Israele riaprono scuole, negozi e progressivamente l'aeroporto di Tel Aviv. Il capo delle forze armate israeliane celebra i successi militari, ma avverte: la campagna contro l'Iran non è finita, dobbiamo restare vigili, anche se ora il focus si sposta ufficialmente su Gaza. .