Dall'Ucraina al Medio Oriente Trump lavora su più fronti. Poco dopo il sì di Hamas alla proposta di tregua, il presidente appare nel giardino sud della Casa Bianca. Mentre tiene il suo discorso per il 4 luglio un B-2 sorvola la zona, un omaggio ai bombardieri che hanno colpito in Iran. Le iniziative per l'Independence Day diventano materiale malleabile nelle mani del presidente, che le trasforma nella celebrazione dei propri successi. Primo fra tutti il cosiddetto Big Beautiful Bill, il piano fiscale appena approvato dal congresso che suscita perplessità tra i repubblicani viene duramente criticato dai democratici e preoccupa buona parte dei cittadini. "E' la legge più bella mai approvata", ribadisce Trump poco prima di apporre la propria firma. Il Presidente è evidentemente impegnato a cambiare la narrazione di fronte all'elettorato. L'America è attraente e vincente, assicura Trump, poco prima che nel cielo appaiano i fuochi d'artificio. Nel suo discorso. di oltre mezz'ora neppure un accenno alle vittime delle inondazioni in Texas, non si parla di Hamas né di Kiev. Zelensky passa 40 minuti al telefono con Trump in una giornata in cui il presidente americano dedica diverso tempo alle consultazioni con gli alleati europei. Meloni, il tedesco Merz, il francese Macron. Il colloquio con Zelensky, a detta di Kiev, è importante e fruttuoso. Washington avrebbe accettato di collaborare per proteggere i cieli dell'Ucraina, le forniture di equipaggiamenti americani parzialmente interrotte pare per iniziativa autonoma del Segretario alla Difesa, dovrebbero dunque riprendere pienamente, proprio mentre Mosca intensifica i bombardamenti e sminuisce gli sforzi negoziali. Se il colloquio con Putin era stato deludente, a detta dello stesso Trump, quello con Zelensky appare decisamente più disteso. Il presidente americano però non sembra ancora disposto a passare dalle parole ai fatti e le sanzioni contro Mosca per ora restano un'ipotesi. .