Donald Trump ha annunciato il cessate il fuoco tra Iran e Israele in un post su Truth, parlando con tono esultante di una tregua completa e permanente, pienamente in atto dopo la conclusione delle missioni avviate. La guerra dei 12 giorni, come la chiama il Presidente, sarebbe dunque terminata. Il conflitto, sottolinea Trump, avrebbe potuto distruggere l'intero Medio Oriente". L'annuncio è arrivato al termine di una giornata convulsa, con l'Iran che ha lanciato una raffica di missili a medio e corto raggio contro la principale, base americana in Medio Oriente. Nessuna vittima anche perché prima di sferrare il colpo l'Iran ha avvertito il Qatar, e la notizia è arrivata anche agli Stati Uniti. D'altronde i contatti tra l'inviato di Trump Whitcoff e il regime non si sono mai interrotti neppure dopo i raid americani. "Non accettiamo aggressioni e non ci sottometteremo", scrive Khamenei, che è tornato a battere un colpo. Al di là delle dichiarazioni roboanti però l'Iran si è limitato a una ritorsione simbolica, il minimo indispensabile, considerando l'umiliazione subita con i raid contro gli impianti nucleari. Il Presidente ha seguito l'evolversi della situazione dalla Situation Room, insieme al Segretario alla Difesa e al Capo dello Stato Maggiore congiunto "È tempo di pace" aveva esultato Trump poco dopo i raid. Il post su Truth con cui aveva commentato l'accaduto escludeva già implicitamente ma chiaramente una controrisposta. "Danni lievi, nessuna vittima, una reazione debole", scriveva il Presidente, "Auspicabilmente non ci sarà altro odio" prevedeva Trump, che addirittura ringraziava Teheran per aver avvertito Washington dell'attacco imminente. Se le cose andranno come annunciato da Trump, il Presidente potrà far rientrare anche l'attacco di sabato contro i siti nucleari iraniani, nell'ambito di uno sforzo in direzione della pace, intestandosi il merito dell'accordo di fronte a quella parte del mondo conservatore, che lo accusava di voler trascinare l'America nell'ennesima guerra mediorientale.