Come rubare le caramelle a un bambino. Il bambino, secondo Donald Trump, è l'industria cinematografica americana, le caramelle i guadagni. E così, con lo scopo dichiarato di proteggere il business americano, il Presidente annuncia una tariffa del 100% su tutti i film realizzati fuori dagli Stati Uniti. Finora, scrive sul suo social Truth, il settore cinematografico è stato saccheggiato da altri Paesi. Il Presidente se la prende anche con il democratico Gavin Newsom. La California, con il suo Governatore debole e incompetente è stata particolarmente colpita. Trump, che non ha specificato quando o come la tariffa potrebbe essere applicata, aveva anticipato la mossa già a maggio, spiegando che gli incentivi fiscali offerti dai Paesi stranieri avevano invogliato i registi americani a scegliere l'estero per risparmiare. In realtà però la California aveva proposto e introdotto numerosi incentivi fiscali, così come anche altri Stati americani. Il vicepresidente della United Talent Agency, ai microfoni della CNN, aveva chiarito la questione spiegando che per i registi americani era molto più economico pagare aerei e hotel a tutto il cast piuttosto che girare negli Stati Uniti a causa del costo vertiginoso della manodopera. Vero è che il prezzo dei biglietti del cinema è in calo nel Paese, ma questo a causa della pandemia. Dopo il Covid i consumatori hanno cambiato abitudini, prediligendo alle sale il divano delle proprie case. L'industria cinematografica non è la sola a finire nel mirino del Presidente, l'amministrazione americana dovrebbe annunciare a breve anche altre tariffe. Mercoledì sarà la volta dei farmaci di marca, anche loro colpiti con il 100%. Poi seguirà un dazio del 25% sui camion pesanti e il 50% su mobili da cucina e mobili da toeletta. Infine tasse del 30% anche su mobili imbottiti. Come sempre quando si parla di dazi, è probabile che il peso delle tariffe finirà per Mancini, Sky TG 24. .























