Trump autorizza la CIA a condurre azioni segrete in Venezuela intensificando la campagna della sua Amministrazione contro il leader autoritario del Paese, Nicolas Maduro. Il Presidente non esclude di poter condurre anche attacchi sul territorio venezuelano. "Le operazioni, fa sapere Trump, servono a bloccare il flusso di migranti illegali venezuelani negli Stati Uniti e a respingere l'ingente quantità di droga che entra nel Paese dal Venezuela via mare". L'esercito americano ha colpito per settimane diverse imbarcazioni al largo delle coste venezuelane, sostenendo di aver operato in acque internazionali, e asserendo che le barche trasportavano droga. Diverse persone sarebbero state uccise. Un attacco sul suolo venezuelano rappresenterebbe una significativa escalation. Il Venezuela ha respinto il linguaggio bellicoso del Presidente, accusandolo di voler legittimare un cambio di regime con l'obiettivo finale di appropriarsi delle risorse petrolifere venezuelane. Maduro ha impedito al governo democraticamente eletto l'anno scorso di prendere il potere. Gli Stati Uniti hanno offerto 50 milioni di dollari per informazioni che portino all'arresto e alla condanna del politico per accuse legate al traffico di droga negli Stati Uniti. Notizie come quella delle operazioni della CIA rivelata dal New York Times non sarebbero probabilmente circolate se fossero state in vigore le norme appena introdotte dal Pentagono. Le principali autorevoli testate del Paese hanno detto no alle nuove regole. Le restrizioni, tra le altre cose, prevedono che i giornalisti possano essere banditi se diffondono notizie, la cui pubblicazione non è stata prima approvata dal Segretario Hegseth. "Procedure, dice qualcuno, non molto diverse da quelle venezuelane". . .























