Essere apprezzato da tutti, situazione inedita per Donald Trump e in Israele il Presidente se la gode fino in fondo. Sulla spiaggia di Tel Aviv una scritta enorme è il benvenuto degli israeliani, l'accoglienza è da Re, l'affetto della popolazione è evidente. Una delegazione di familiari degli ostaggi lo incontra nel corso di una cerimonia ristretta e lo Stato Ebraico gli conferisce la più alta onorificenza civile. "È il migliore amico di Israele", dice Netanyahu alla Knesset. "Il Premier è un tipo tosto, ma questa è la sua forza", replica Trump. Travolto dall'entusiasmo prende la parola e se la tiene per oltre un'ora. Spesso e volentieri abbandona il testo preparato, a braccio, l'intervento del Presidente si fa irrituale. Chiede la grazia per Netanyahu, accusato di corruzione, attacca Biden e Obama, elogia il suo staff e si dà del navigato negoziatore. Gli applausi dell'assemblea si fanno tiepidi solo quando tende la mano all'Iran, un tema su cui insiste auspicando un accordo tra Israele e Teheran. La contestazione di due Parlamentari di Sinistra non basta a guastare l'atmosfera. Nelle parole di Trump è evidente come Washington consideri l'accordo raggiunto una tregua benedetta, ma i cui possibili sviluppi sono incerti, come la conclusione tout court del conflitto israelo-palestinese. "Israele, con il nostro supporto, ha vinto tutto quello che poteva vincere, con la forza delle delle armi, ha vinto. Ora è giunto il momento di tradurre tutto questo momento in pace". "Questa è l'alba di un nuovo Medio Oriente" promette Trump sicuro che Hamas rispetterà gli accordi. "Ci occuperemo della Striscia di Gaza", dice il Presidente, che confida nella strategia abbozzata a primavera nel suo tour in Medio Oriente, ottenere la pace attraverso gli affari. La diplomazia di Trump frammenta il multilateralismo in una costellazione. di rapporti bilaterali, passa per l'ottimismo a tutti i costi e non esclude azzardi. Il sì di Hamas sarebbe arrivato dopo contatti diretti tra i terroristi e gli americani, contatti finora sempre condannati da Israele. Ma non è il giorno delle polemiche. "Ora ci concentreremo sulla crisi ucraina", annuncia Trump sulle ali dell'entusiasmo, e prepara un incontro con Zelensky alla Casa Bianca venerdì. . .























