Dallo shock iniziale per l'incriminazione, alla dichiarazione di innocenza, passando per la foto segnaletica e le impronte digitali. Il lungo fine settimana di Donald Trump iniziato giovedì terminerà martedì quando alle 14:15 di New York, le 20:15 in Italia, l'ex Presidente degli Stati Uniti si consegnerà alle autorità per rispondere alle accuse presentate dalla Procura distrettuale di Manhattan. A Trump saranno risparmiate le manette, un elemento importante su cui i media americani avevano iniziato a speculare subito dopo l'incriminazione. Al tycoon era stato chiesto di costituirsi già venerdì ma il secret service che protegge l'ex Presidente non avrebbe avuto abbastanza tempo per coordinarsi con le forze dell'ordine e le autorità della Grande Mela. Trump si pronuncerà non colpevole e non ci sarà nessun patteggiamento perché non è stato commesso nessun crimine, questo diranno i suoi avvocati che però devono ancora scoprire i 30 e più capi d'accusa per frode. Secondo l'accusa l'ex Presidente a ridosso delle elezioni del 2016, successivamente vinte, avrebbe comprato attraverso il suo ex l'avvocato Michael Cohen, oggi principale accusatore, il silenzio della pornostar Stormy Daniels con 130.000 dollari per evitare che raccontasse di una relazione avuta con lui anni prima compromettendo così la sua campagna elettorale. Il Procuratore distrettuale vorrà dimostrare che Trump falsificò i documenti aziendali per far passare come rimborso spese legali il pagamento di 130.000 dollari in favore di Cohen dopo che questi aveva effettuato il pagamento a Stormy Daniels. Un reato minore che però potrebbe trasformarsi in crimine se l'accusa sarà in grado di provare che la frode ha contribuito a commettere o nascondere un altro crimine, nel caso specifico il reato di contributo elettorale illegale. Intanto cresce l'attesa per l'udienza di martedì ma anche le preoccupazioni di proteste violente a New York da parte dei sostenitori del tycoon.