Quanto c'entra il rilascio di Mark Fogel, insegnante ed ex diplomatico americano, con la guerra in Ucraina? Partiamo da quello che sappiamo. L'inviato speciale del presidente americano Donald Trump per il Medio Oriente, Steve Witkoff, era in Russia, primo funzionario a mettere piede nel Paese da quando i contatti tra Mosca e L'asse occidentale si erano interrotti in seguito all'invasione russa dell'Ucraina. Poi ci sono le parole del consigliere per la sicurezza nazionale, Mike Waltz, il rilascio del signor Fogel rappresenta una dimostrazione di buona fede da parte dei russi, un segnale che ci stiamo muovendo nella giusta direzione per porre fine alla brutale e terribile guerra in Ucraina. Quello che non sappiamo è se la liberazione fa parte di un più ampio scambio di prigionieri, visto anche il silenzio di Mosca dopo il rilascio. Anche il presidente ucraino conferma l'arrivo di funzionari americani nel Paese. Il tutto prima della conferenza sulla sicurezza di Monaco, in Germania, dove Zelensky incontrerà il vice di Trump, Vance, segno che qualcosa si sta muovendo. Sulla direzione diverse incognite perché nonostante il presidente americano abbia più volte sottolineato gli sforzi della sua amministrazione nel preparare il terreno per potenziali colloqui di pace tra Russia e Ucraina, Trump mette anche in discussione la futura indipendenza del Paese, dicendo che un giorno potrebbe anche essere russo. Il presidente ha poi chiesto che gli Stati Uniti ottengano un ritorno dall'assistenza ricevuta nei quasi tre anni di guerra, rilanciando l'idea di uno scambio per i minerali che gli ucraini, a suo dire, gli vorrebbero concedere. Non a caso il presidente Trump annuncia l'arrivo in Ucraina del segretario al Tesoro Scott Bessent entro la fine della settimana. Dal canto suo Zelensky è convinto che senza l'appoggio di Washington, l'Europa non riuscirebbe a garantire la difesa del suo Paese, per questo avrebbe offerto alle aziende americane favorevoli contratti di costruzione e concessioni di investimento per cercare di ottenere il favore di Trump. Il presidente ucraino sarebbe anche pronto a scambiare il territorio conquistato in Russia, con le quattro regioni ucraine annesse illegalmente nel settembre 2022. Prima però dovrà riuscire a incontrare Trump per trovare una strategia comune che funzioni per tutti, anche per Putin. .