Le parole sono importanti, quelle del presidente americano lo sono in maniera particolare. Prima ancora di passare ai fatti, Trump aggiunge caos al caos e incertezza all'incertezza, minacciando contro l'Unione Europea una tariffa del 50% a partire da giugno, più di un mese prima del ripristino delle tariffe annunciate il 2 aprile e poi sospese. "Le trattative con il Vecchio Continente non stanno portando da nessuna parte", scrive Trump su Truth, poi rincara la dose nello Studio Ovale. Il segretario al Tesoro Bessent ha il difficile compito di spiegare la logica nascosta dietro le parole del presidente. Le proposte presentate dall'Europa non sarebbero buone come quelle avanzate da altri Paesi. Secondo alcune fonti, però, sarebbe proprio Washington a pretendere concessioni offrendo poco in cambio. Le tariffe di Trump fanno male all'economia, anche a quella americana, ma il Presidente ribadisce che creeranno posti di lavoro e mette nel mirino anche aziende statunitensi come Apple. L'amministratore delegato Tim Cook vuole aumentare la produzione in India di smartphone destinati al mercato americano. Il presidente risponde promettendo un dazio al 25% che potrebbe estendersi anche ad altre aziende. Per evitare le tariffe basta produrre in America, dice Trump, anche se in molti assicurano che un iPhone made in USA costerebbe comunque più di uno made in India sottoposto a un dazio del 25%. .