Sorrisi e strette di mano. L'inviato della Casa Bianca Steve Witkoff e il Presidente russo Putin sembrano due vecchi amici più che i rappresentanti di Paesi schierati su posizioni contrapposte. Tre ore a colloquio, con il Cremlino che definisce il faccia a faccia costruttivo. Nonostante la frustrazione delle ultime settimane sono positivi anche i toni di Trump, che consegna a un post le sue prime impressioni. "L'incontro", scrive il Presidente, "è stato molto produttivo e sono stati fatti grandi progressi". Trump sarebbe pronto a incontrare Putin entro la prossima settimana, per poi organizzare un vertice a tre con Zelensky. "Il colloquio è stato chiesto da Mosca", puntualizza la Casa Bianca, ma conferma la disponibilità del Presidente. Solo parole per il momento. Cauto il segretario di Stato: parla di una buona giornata, sì, dice che Trump e Putin potrebbero parlarsi al telefono presto, ma aggiunge che per un incontro serve tempo. Gli Stati Uniti confermano che Mosca sarà colpita da nuove contromisure economiche. Un assaggio delle cosiddette sanzioni secondarie è il raddoppio dei dazi contro l'India deciso da Trump. Si passa dal 25% al 50%, ma solo fra tre settimane. C'è spazio per le sorprese, dunque. Una misura irragionevole, a detta di Nuova Delhi, punita perché compra il petrolio russo. Solo la Cina ne acquista di più e infatti è, anche per questo, nel mirino di Washington. Dopo aver parlato con Witkoff, Trump ha aggiornato insieme Zelensky e i leader di Gran Bretagna, Germania, Finlandia e NATO. "Sembra che Mosca sia un po' più incline a un cessate il fuoco", afferma il Presidente ucraino, Serve la pace, concorda, ma aggiunge: "Una pace giusta". .























