Secondo il Washington Post e l’ABC il sorpasso è avvenuto: Donald Trump è di un punto percentuale sopra a Hillary Clinton, nel loro ultimo sondaggio. Secondo l’NBC, invece, il mailgate non ha avuto quasi nessun effetto e la Clinton resta davanti a Trump di sei punti. Secondo tutti, comunque, l’unica certezza è che, a una settimana esatta dal voto, il risultato è ancora incerto e il testa a testa è evidente. Real Politics, che mette insieme i rilevamenti di diversi media, parla di un vantaggio della candidata democratica di poco più di due punti. Quello che, invece, appare chiaro è che il 60 per cento degli americani non ama né lui né lei e avrebbe preferito altri candidati. Entrambi, infatti, anche in questi ultimi giorni di campagna, devono fare i conti con i propri scandali, a partire dalle 650.000 mail ritrovate dall’FBI che potrebbero mettere in difficoltà la Clinton, passando per le accuse di molestie sessuali e i problemi fiscali di Donald Trump. Mentre l’FBI fa sapere che, finché l’indagine non sarà conclusa, non diffonderà ulteriori dettagli sui messaggi di posta elettronica ritrovati nel computer di Anthony Weiner, marito di una delle più strette collaboratrici di Hillary, Trump insinua con forza, in ogni comizio, che comunque in quelle mail ci sarà sicuramente qualcosa di compromettente e bolla un’eventuale elezione dell’avversaria alla Casa Bianca come l’inizio di una sicura crisi costituzionale, che il Paese non può permettersi. I democratici, da parte loro, chiedono all’FBI, soprattutto al direttore, James Comey, che ha reso pubblica la notizia del ritrovamento delle mail della Clinton, contro l’avviso del Dipartimento di giustizia, di non usare due pesi e due misure e di rendere noti, a questo punto, i legami poco chiari e trasparenti fra Donald Trump e il Presidente russo Vladimir Putin. Ormai in questa campagna si sguazza nel veleno, tanto che la Clinton ha ripreso all’attacco nei suoi comizi negli swing states e si farà introdurre in Florida da Alicia Machado, la ex Miss Universo che Donald Trump apostrofò come “Miss Piggy” e che la stessa Clinton tirò fuori durante il primo dibattito, assicurandosi all’epoca la vittoria. Ora, invece, la situazione è molto più incerta e tutti e due stanno utilizzando la stessa tecnica: dimostrare che l’altro non è in grado di essere il prossimo Presidente degli Stati Uniti.