Le trattative sono frenetiche. Il Consigliere per la Sicurezza Nazionale Waltz parla con la controparte russa. E la stessa cosa fa il direttore della CIA Ratcliffe, per ridurre le tensioni e garantire stabilità e sicurezza, spiegano da Mosca. L'inviato di Trump, Steve Witkoff, vola a incontrare Putin in persona, mentre resta sul tavolo un colloquio fra il presidente americano e quello russo. L'entusiasmo per il sì di Kiev alla proposta di tregua si affievolisce a contatto con la realtà di un negoziato ancora pieno di ostacoli. Il sì di Mosca alla tregua temporanea è tutt'altro che scontato. E Trump mostra gli artigli minacciando sanzioni devastanti in caso di un rifiuto. E la pace, dice il Segretario di Stato americano, passa necessariamente per la diplomazia. Rubio è in Canada per il G7, dove il tema dell'ucraina rischia di essere messo in secondo piano dalla questione dazi. "Spero in un cessate il fuoco a breve", ha confessato, ma il Cremlino esorta tutti a non correre troppo. Putin, in visita nel "Kursk della riscossa", non vuole rovinare i rapporti con Trump. Ma dai colloqui di Jeddah sono emersi troppi elementi che non gli piacciono: il coinvolgimento degli europei, lo stop alle ostilità senza paletti precisi, la ripresa degli aiuti americani a Kiev. Per Mosca, prendere tempo continuando a combattere, può voler dire garantirsi maggior potere negoziale. Trattative frenetiche, dicevamo. E su più tavoli. Il Segretario Generale della NATO, Rutte, è atteso alla Casa Bianca per incontrare Trump. .