Trump: "Senza accordo su Ucraina, dazi alla Russia"

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2 giorni fa

La strategia è costante: bastone e carota. La carota di lettere e telefonate, il bastone di minacce, tante. Minacce di dazi, minacce di bombardamenti. Lo fa Donald J Trump con la Russia: "Sono molto arrabbiato con Vladimir Putin", dice in un'intervista a NBC News, "per le critiche alla legittimità di Volodymyr Zelensky", inusuale difesa dell'alleato, per poi aggiungere: "Se non raggiungiamo un'intesa e se dovessi pensare che è colpa di Mosca, applicherò tariffe secondarie sul loro petrolio tra il 25 e il 50%. Una rabbia destinata a sparire velocemente, sottolinea, nel caso in cui Putin dovesse fare la cosa giusta, proprio mentre l'inquilino del Cremlino con cui è attesa una telefonata in settimana, bombarda un ospedale a Kharkiv. Ma le minacce Trump le usa anche con l'Iran. Nel giorno in cui Ayatollah Khamenei rende pubblica la sua risposta al presidente USA: "Non siamo disponibili a un dialogo diretto sul nucleare, mentre i colloqui indiretti andranno avanti come da tempo", Trump sottolinea "stiamo parlando, e se non chiudiamo un accordo, anche qui ci saranno dati secondari o bombardamenti, come non ne hanno mai visti prima". Non sono poi minacce dirette, ma ci somigliano molto, quelle dedicate alla Groenlandia "sarà nostra al 100% e non è esclusa la forza militare". E più che una minaccia sono ormai quasi una certezza i dazi contro l'Europa, e non solo: "Saranno permanenti, il mondo ci ha derubato per anni". E se il Vecchio Continente ancora ragiona sulla reazione più appropriata, un primo effetto si concretizza in Asia: Cina, Giappone e Corea del Sud, dopo 5 anni di stallo, riprendono la strada verso un accordo di libero scambio commerciale. .