Gli studenti stranieri non potranno più iscriversi ad Harvard e quelli già iscritti dovranno trasferirsi o perderanno il loro status legale. Il segretario per la sicurezza nazionale, Kristi Noem, invia una lettera all'università dove informa che con effetto immediato, la certificazione del programma studenti e visitatori di scambio dell'Università di Harvard, è stata revocata. È probabile che Harvard risponderà con una seconda azione legale dopo quella intentata lo scorso mese in seguito al tentativo del governo di imporre modifiche al curriculum, alle politiche di ammissione e alle procedure di assunzione. Solo quest'anno circa 6.800 studenti internazionali hanno frequentato l'ateneo: il 27% dell'intero corpo studentesco. La decisione avrà un impatto significativo sui profitti dell'università perché l'istituto dovrà fare a meno di migliaia di salate rette universitarie. Parliamo di circa $60.000 l'anno per studente che arrivano vicini alle 87.000 quando comprendono vitto e alloggio. Dura la replica del portavoce dell'ateneo che definisce l'azione dell'amministrazione illegale. "Siamo pienamente impegnati a garantire ad Harvard la possibilità di ospitare studenti e studiosi internazionali provenienti da oltre 140 paesi, che arricchiscono l'università e questa nazione in modo incommensurabile" fa sapere il direttore delle relazioni con i media Jason Newton. Che poi prosegue: "Questa azione di ritorsione minaccia di arrecare gravi danni alla comunità di Harvard e al nostro paese e mina la missione accademica e di ricerca dell'istituto". Da quando è entrato in carica Trump ha tentato di imporre significativi cambiamenti nelle università americane, che a suo dire, sono diventate luoghi dove si persegue il radicalismo e l'antisemitismo. La crociata trumpiana è ora concentrata su Harvard, dove l'amministrazione del presidente americano ha già congelato oltre 2,2 miliardi di dollari di sovvenzioni federali. .