Turchia, oltre 100 arresti e 12 agenti feriti negli scontri

Il bilancio degli scontri somiglia sempre di più a un bollettino di guerra, oltre 1000 arresti, una decina di agenti feriti. I divieti a scendere in piazza sono ripetuti ossessivamente e prorogati fino al 01 aprile, ma puntuali ogni giorno, i cittadini di Istanbul, Smirne, Ankara e altre città turche protestano contro l'autorità in un braccio di ferro, il cui esito sembra sempre più incerto in un confronto del presidente Recep Tayyip Erdogan, e il suo principale oppositore, Ekrem Imamoglu, che della città sul Bosforo è il primo cittadino. Soprattutto però è anche il leader dell'opposizione che il 23 marzo, nonostante fosse già stato arrestato con l'accusa di corruzione ha ricevuto l'investitura ufficiale nelle primarie del suo partito, il CHP, per candidarlo alle prossime elezioni previste nel '28. Ecco il punto potrebbe essere proprio questo, quella data che Erdogan, secondo diversi analisti, avrebbe voluto anticipare per permettere un ulteriore mandato, nonostante la Costituzione impedirebbe in astratto che il presidente si ricandidi. Ora però la candidatura di Imamoglu che ha vinto a Istanbul nonostante sia stata almeno in passato la roccaforte del presidente turco, è un segnale preoccupante. Perché nelle elezioni del '23 il regno del sultano ha vacillato ed è stato costretto a un ballottaggio, ma poi ha vinto a mani basse. Oggi invece, sembra che il piano si sia troppo inclinato a suo sfavore. Ecco perché Erdogan è tornato a puntare il dito contro i manifestanti chiamandoli terroristi. Ecco perché Imamoglu dal carcere ha ringraziato i concittadini ben 15 milioni per l'investitura alle primarie cui hanno partecipato anche i non iscritti al CHP e invitato a continuare le proteste. E se le conseguenze a livello dei rapporti internazionali per ora sono limitate alla Grecia, che ha deciso di rinviare l'incontro tra i presidenti dei due paesi. L'economia è in picchiata. La lira turca infatti continua a scendere e la borsa in una settimana ha perso oltre il 16,5 % registrando un crollo che non si vedeva dal 2008 .