Andiamo a rivedere la storia degli ultimi tre mesi di avvistamenti di incidenti, potenziali incidenti di droni sugli aeroporti europei. Apriamo per questo la cartina. Partiamo dal mese di settembre. Sono i giorni successivi all'incursione aerea di alcuni droni militari russi sulla Polonia e dopo alcuni giorni arrivarono anche le chiusure degli aeroporti di Copenaghen e anche di Oslo per via di alcuni droni non identificati, quindi non si sa se fossero russi o di altra origine, sopra questi aeroporti. A ottobre altri incidenti, altre chiusure, in Lituania, in Germania con Berlino e Monaco di Baviera, in Spagna anche. E poi con gli ultimi avvenimenti di novembre, quelli che stiamo raccontando, su Bruxelles e Liegi. Va detto, attenzione, non è un fenomeno nuovo perché da quando i droni sono stati inventati, quindi negli ultimi 10-15 anni, i dati, i numeri di allarmi, di chiusure, di potenziali incidenti sugli aeroporti da parte di droni, sono aumentati moltissimo. Questi sono i dati dell'Agenzia Europea per la Sicurezza Aerea, arrivano fino al 2020 purtroppo, non abbiamo dati più aggiornati, ma si nota l'unità di grandezza che arrivava nel 2019 fino a 2.000 incidenti all'anno. È molto probabile che poi negli ultimi anni questo trend sia continuato e sia ancora in crescita. Andiamo a vedere alcuni casi passati, come la chiusura, questo forse è stato l'evento che ha fatto aprire a tutti gli occhi, di Londra Gatwick con oltre due giorni di chiusura per via di droni non identificati sull'aeroporto, poi a Madrid, a Francoforte. Insomma è una storia in realtà molto lunga e quando si dice che non abbiamo informazioni sull'origine di questi droni va detto che in molti casi in passato si è trattato di semplici piloti di droni amatoriali che volevano sperimentare le proprie arti di pilota, e sono stati poi evidentemente multati perché i pericoli per l'aviazione civile sono moltissimi. Ma come ci si può proteggere? Certo servono sistemi radar diversi perché i droni sono molto più piccoli rispetto agli aerei di linea che solitamente devono essere tracciati appunto dalle infrastrutture esistenti. Si può disturbare il segnale ma è pericoloso farlo spesso in un'area in cui ci sono aerei civili che possono essere influenzati da queste attività di jamming, si chiama tecnicamente. L'ultima opzione è chiaramente l'abbattimento perché i detriti di questi droni, se vengono abbattuti, potrebbero finire sulle infrastrutture o sulle abitazioni e si vuole evitare tutto questo. Insomma è una situazione molto complicata perché oggi le infrastrutture spesso non sono all'altezza.























