La politica inglese è quello che succede, mentre Boris Johnson deve difendersi da uno scandalo. L'ultimo per le presunte molestie da parte del vicecapogruppo Tory alla Camera dei Comuni: Cris Pincher, insabbiate dal Primo Ministro. Non solo casi a sfondo sessuale ci sono anche corruzione e potere. Il lockdown violato è un classico del genere, nel 2020 lo stratega Dominic Cummings attraversa mezza Inghilterra e dell'allora Ministro alla Sanità: Matt Hancock, circolano le effusioni in ufficio. Le foto sono protagoniste anche del Party Gate, le feste a Downing Street tra brindisi in giardino di Natale o per il compleanno del Primo Ministro, che finisce sotto indagine e deve scusarsi con la Regina perché la movida illegale non si era fermata neppure alla vigilia dei funerali del Principe Filippo. Come per gli altri scandali, l'autodifesa di Johnson non prevede scuse ma solo sostenere che non è stata violata alcuna legge. L'opposizione gli contesta di aver mentito in aula e al suo partito lui tira dritto anche quando i Tory's sono multati per non avere rendicontato correttamente la donazione con cui è stata pagata la lussuosa ristrutturazione del suo appartamento ufficiale. Per salvare l'ex Ministro Owen Paterson, che non ha rispettato le norme sul lobbismo, i Conservatori hanno provato a cambiare il regolamento parlamentare prima di lasciarlo dimettere e perdere alle suppletive il suo seggio a vantaggio dei Leap Dem. La serie di scandali ha compromesso l'ascendente elettorale di Johnson con il partito che a Dicembre 2019 aveva trionfato con una maggioranza che non si vedeva dai tempi della Thatcher ormai staccato dai Laburisti nei sondaggi, e in preda alla resa dei conti interna.