In otto giorni ha mandato a casa diversi dirigenti, azzerato il consiglio di amministrazione e poi licenziato la metà del personale, ben oltre quel 25 % dei 7.500 impiegati totali che era trapelato da indiscrezioni nei giorni scorsi. “Scelta obbligata”, ha spiegato Elon Musk, nuovo proprietario di Twitter, “quando si perdono oltre 4 milioni di dollari al giorno”, sottolineando che “a tutti coloro che sono stati cacciati" sono stati offerti tre mesi di stipendio come buonuscita, il 50% in più di quello che era richiesto dalla legge. Al momento in qualità di amministratore delegato unico della società, Musk ha il futuro di Twitter nelle sue mani. Onori e oneri, che non sono pochi, visto che in reazione a tutto questo, e alla intenzione annunciata di far pagare 8 dollari al mese per contrassegnare gli utenti con la spunta blu, quella che indica gli account verificati, c’è stato un crollo delle entrate pubblicitarie. Sollecitato anche dalla lettera aperta che diverse associazioni hanno indirizzato ai 20 marchi che più spendono sul social invitandoli a sospendere gli investimenti pubblicitari. E così proprio Musk, che della libertà di espressione si è sempre autoproclamato paladino, adesso si difende sottolineando “Non è cambiato nulla nella moderazione dei contenuti e nelle regole di condotta”. Insomma, l’effetto Musk è davvero notevole, l’uccellino sarà pure libero, ma rischia di ritrovarsi solo.