Lei viene dall'ovest dell'Ucraina. È arrivata con due figlie minorenni: un viaggio di oltre 30 ore in bus per affidarle alla sorella che vive a Napoli. Ma tornerà nel suo Paese dalla madre ammalata di Covid perché non vuole e non può lasciarla da sola. Quello che chiede è fare presto in modo che la sorella possa ottenere l'affidamento delle due ragazzine. "Per il momento io voglio pigliare un affidamento perché mia sorella vuole tornare da mamma. Mi serve un documento, un certificato che i bambini possono stare con me. Possono restare, posso ottenere.. che mia sorella può affidare loro a me. È quello che vogliamo chiedere al Consolato, vogliamo chiedere alla Questura, vogliamo vedere tutte le pratiche burocratiche per far stare i bambini in pace con me, tranquilli che possano andare a scuola". Proprio in queste ore ci si sta organizzando per accogliere chi sta scappando dalla guerra. Ci sarà bisogno di coordinamento. "L'accoglienza adesso è la nostra meta principale perché noi che stiamo vivendo in Italia da più anni abbiamo possibilità, abbiamo obbligo morale, di accogliere delle persone. Dare accoglienza e assistenza. Abbiamo iniziato dalla Questura di Napoli, che sono stati molto disponibili, molto collaborativi e stiamo organizzando un gruppo di volontariato, un gruppo compreso del Consolato di collaborazione per smistamento, per dare la possibilità alle persone non di sentirsi solo nel posto sicuro ma sentire anche protezione e accoglienza in pieno".























