Accuse incrociate per una strage ignobile, Russia e Ucraina si incolpano a vicenda di un bombardamento feroce che, nella notte, ha distrutto le baracche dove venivano detenuti i prigionieri di guerra ucraini a Olenivka, vicino a Donetsk. Li venivano tenuti i soldati del Battaglione Azov che hanno difeso le acciaierie di Mariupol fino alla fine. I morti sarebbero almeno cinquanta e decine i feriti; l'ennesimo orrore di questa guerra che dopo oltre 5 mesi non accenna a diminuire di intensità. Per i russi, che hanno diffuso le immagini, si è trattato di un bombardamento ucraino con i missili americani a lungo raggio HIMARS; stando a quello che dicono i filorussi, gli ucraini avrebbero colpito il carcere perché i soldati prigionieri, li detenuti, stavano iniziando a parlare e a collaborare con il nemico. La replica dello Stato Maggiore dell'Esercito ucraino è che si tratta di una tipica operazione di propaganda sotto falsa bandiera, i russi avrebbero deliberatamente colpito la prigione per raggiungere il doppio scopo di accusare gli ucraini di crimini di guerra e di nascondere la tortura e l'esecuzione dei prigionieri. Il Ministro degli Esteri Kuleba accusa la Russia di aver commesso un altro pietrificante crimine di guerra chiedendo ai partner internazionali di dichiararla uno Stato terrorista. Sugli altri fronti si registrano attacchi russi a nord, ancora sul centro di Kharkiv dove sono stati colpiti una scuola è un palazzo civile, a Mikholayev vicino al fronte di Kherson, città sotto il tiro dell'artiglieria dall'inizio del conflitto, l'ennesimo bombardamento ha ucciso cinque persone e ne ha ferite sette; stavano aspettando l'autobus davanti alla fermata. I russi colpiscono anche in Donbass, nella zona di Bakmuth, ci sono otto civili morti e diciannove feriti, qui l'avanzata è più lenta di prima, ma l'offensiva continua tanto che la vice premier Irina Vereshchuk ha esortato la popolazione ad evacuare. Questo mentre gli ucraini continuano a colpire con i missili HIMARS i depositi di munizioni russe; l'ultimo nella notte a Brivitkva, vicino Kherson, dove gli ucraini stanno concentrando le forze per tentare di riconquistare i territori perduti. Da Kiev arriva poi la notizia che è stata ridotta la pena per Vadim Shysimarin il ventunenne russo che è stato il primo soldato, condannato per crimini di guerra, lo scorso Maggio per aver ucciso, nei primi giorni di guerra, un civile inerme di 62 anni. La Corte di Appello gli ha ridotto la pena dall'ergastolo a quindici di carcere riconoscendo l'omicidio atroce ma non la cospirazione. Ma le atrocità di questa guerra, come abbiamo visto non accennano a diminuire.























