L'esportazione di grano è garantita ma con riserva: così, secondo l'annuncio del Ministro delle Infrastrutture dell'Ucraina Oleksandr Kubrakov che comunica anche il timore di un ostacolo, l'unico: ossia, possibili attacchi russi. Il commercio ripartirà dal porto di Chornomorsk nel sud-ovest del Paese, secondo gli accordi firmati il 22 di luglio con la Russia con il sostegno delle Nazioni Unite, ha spiegato Kubrakov. Presto, saranno coinvolte altre città come Odessa, il cui porto è stato però bombardato la scorsa settimana. Il Ministro ucraino ha invitato pertanto i garanti dell'accordo, Turchia e Nazioni Unite, a mantenere la sicurezza dei convogli che potranno trasportare anche fertilizzanti, resi costosissimi dalla guerra. Nessun pregiudizio sulla ripresa dei colloqui con Kiev, e non solo riguardanti il grano: le parole del Ministro degli Esteri Russo Lavrov. Mentre dal Congo, ha confermato pure il bombardamento del porto di Odessa. Gli accordi stretti a Istanbul saranno rispettati: la sua promessa. Mentre la Russia prosegue però nella guerra di invasione che continua a definire operazione militare speciale. Tutti i porti affacciati sul Mar Nero sono organizzati per riprendere il commercio del grano, annuncia e spera la Ucraina, insieme a quei paesi per cui il cereale è essenziale fonte di sopravvivenza.























