In attesa del sesto decreto che dovrà portare in dote a Kiev un altro arsenale di armi, l'Ambasciata russa a Roma punta il dito contro le mine made in Italy presenti sul territorio ucraino, un'accusa che la rappresentanza diplomatica accompagna con una foto postata sui social. Queste mine di fabbricazione italiana sono state disinnescate da genieri russi sul territorio ucraino ed esposte nell'estate del 2022 in una mostra di armi catturate nel Parco Patriot di Mosca. Quanti di questi souvenir D'Italie rimangono ancora in terra ucraina? Le persone ne soffriranno per molto tempo a venire. Presenza di ordigni antiuomo che il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, si è affrettato a smentire. L'Ambasciata russa in Italia, come già il Ministero degli Esteri Russo sulle presunte mine antiuomo prodotte e vendute dall'Italia mente sapendo di mentire. Diffidiamo la Russia e i suoi terminali diplomatici dal continuare a propagare notizie false su questo argomento. Intanto c'è attesa per il sesto decreto, il primo del Governo Meloni da approvare nelle prossime settimane per contribuire alla difesa ucraina, una promessa che il Presidente Zelensky ha incassato direttamente dalla Premier italiana, che intende incontrarlo a Kiev con il provvedimento già in tasca. Tra le ipotesi quella che il nostro paese invii a Kiev uno degli scudi antimissile Samp-T, ipotesi che andrebbe valutata alla luce della sicurezza nazionale e concordata con la Francia, con la quale questo tipo di sistema viene prodotto. Il punto tra gli alleati sarà fatto alla prossima riunione dell'Ukraine Defence Contact Group in programma per il 20 gennaio, poi toccherà alla maggioranza approvare il decreto e dare prova di compattezza al netto dell'amicizia ritrovata tra Berlusconi e Putin.