Rischia di saltare prima ancora di aver visto la luce, l'accordo sul grano firmato a Istanbul. A poche ore dell'intesa mediata da ONU e Turchia su l'esportazione di cereali ucraini, che dovrebbe garantire almeno 25 milioni di tonnellate di frumento ai mercati globali. Kiev accusa Mosca di aver lanciato 4 missili da crociera Kalibr proprio contro il porto di Odessa, esattamente su alcuni magazzini di grano. Duro l'attacco del portavoce del Ministero degli Esteri di Kiev, che parla di uno sputo di Putin in faccia alla Turchia e all'ONU, mentre il presidente Zelensky, che poche ore prima aveva chiesto alle Nazioni Unite di farsi garante dell'intesa siglata, accusa, è la prova che Mosca non intende applicare l'accordo sul grano. Dal campo arrivano intanto notizie confuse, prima la smentita della portavoce della Guardia meridionale ucraina circa la presenza di morti e feriti e di danni significativi, poi il capo dell'amministrazione militare regionale di Odessa che invece conferma feriti e danneggiamenti. Mosca intanto nega l'attacco di Odessa, anche se lo fa per voce della Turchia. I russi ci hanno detto che non hanno assolutamente nulla a che fare con questo attacco, precisa il Ministro della Difesa turco, pur dicendosi preoccupato, poi annuncia l'inizio dei lavori per la creazione di un centro di coordinamento a Istanbul che controllerà l'esportazione di grano dall'Ucraina via mare. Piovono missili intanto nella regione centrale Ucraina di Kirovohrad, mentre dalla comunità internazionale arrivano durissime condanne. In un tweet l'Alto Rappresentante per la politica estera UE Borrell scrive, colpire un obiettivo cruciale per l'esportazione di grano dimostra ancora una volta il totale disprezzo della Russia per il diritto agli impegni internazionali. Condanna anche della Farnesina, che chiede venga data piena attuazione all'accordo sulle esportazioni di grano dall'Ucraina. Un impegno che è imperativo, assicura il Segretario Generale dell'ONU.























