Negoziato, dialogo e preghiera per l'Ucraina sono le tre richieste dei vescovi del Mediterraneo riuniti a Firenze in un forum parallelo in questi ultimi giorni coincidente con quello dei sindaci. L'eco dei bombardamenti del terrore delle morti dopo l'invasione russa arrivano fin qui. "La pace va costruita e diceva Isaia la pace è un grande mantello, spesso questo mantello è sfrangiato, è rotto. Bisogna trovare le vie del negoziato, del dialogo, della preghiera per ricucire questo bellissimo manto della pace, che ritorni su tutta la terra. Adesso è drammatica, la situazione dell'Ucraina è drammatica." Il prossimo viaggio del Papa sarà a Malta, è appena stato annunciato il programma e l'arcivescovo dell'isola che è anche il principale uomo di fiducia di Bergoglio nella lotta mondiale contro la pedofilia si fa interprete dell'angoscia della Chiesa per l'Ucraina. "Noi abbiamo come vescovi del Mediterraneo abbiamo vissuto questo momento come tanti altri con un grande shock, anche perché è una grande delusione che nel 2022 si parla di guerra in Europa e come se noi non avessimo proprio imparato niente dalle tragedie delle guerre che hanno colpito l'Europa nel secolo scorso." Papa Francesco che con uno gesto inedito venerdì è uscito dal Vaticano per andare a parlare dell'Ucraina con l'ambasciatore russo presso la Santa Sede non trascorrerà questa domenica qui a Firenze, non concluderà il forum dei Vespri, quindi non celebrerà nemmeno la messa nella Basilica di Santa Croce alla quale però è confermata la presenza del presidente Sergio Mattarella. E il presidente dei vescovi italiani racconta la sua telefonata con Bergoglio: "Ho avuto quasi un ... quando sento il Santo Padre che mi telefona e mi dice che sono bloccato e non mi posso muovere, ho disdetto anche le ceneri.".























