Ucraina, bombe anche durante la Pasqua ortodossa

La Pasqua ortodossa non ha fermato i combattimenti sul fronte, in particolare a Bachmut diventata ormai una specie di ossessione per l'esercito russo che tenta di conquistarla ormai da mesi e mesi. Qui la tattica di resistenza ucraina sarebbe quella di tenere fino all'ultimo le proprie postazioni per poi minarle, abbandonarle con una ritirata organizzata e farle saltare in aria una volta conquistate dai soldati nemici in modo da non lasciar loro possibilità di riparo nel caso di una prossima controffensiva ucraina, i cui dettagli l'esercito tiene sempre più segreti dopo l'apparizione dei documenti del Pentagono che ponevano dubbi sulle reali capacità dell'Esercito ucraino. Questo mentre sul campo le armi occidentali stanno continuando ad arrivare ad esempio, sono stati tutti consegnati i 13 Mig slovacchi che erano stati promessi. La Pasqua ortodossa ha visto continuare i bombardamenti da entrambi i lati, i filorussi di Donetsk hanno denunciato i missili caduti accanto alla Cattedrale della Trasfigurazione durante le funzioni pasquali, mentre in Ucraina una chiesa è stata colpita nella regione di Zaporizhzhia ed è stata di nuovo bombardata Sloviansk con 4 morti dopo l'attacco dell'altro ieri su un edificio civile, in quel caso erano morte 15 persone. I russi, stando a fonti ucraine, starebbero evacuando i bambini dalla città di Enerhodar dove si trova la centrale nucleare per portarli in Crimea e potrebbe essere questo un altro segnale del timore russo di una possibile controffensiva ucraina verso sud. Nella regione di Lugansk invece, il leader dell'autoproclamata Repubblica avrebbe firmato un decreto per autorizzare la coscrizione in tutta la regione, allineandola con il resto della Russia, da entrambe le parti i segnali sembrano quelli di una preparazione per una guerra che si annuncia ancora molto lunga. Da Mosca infine arriva la notizia che l'oppositore del Cremlino Vladimir Kara Murza è stato condannato per tradimento a 25 anni di carcere, le guerre si combattono anche con la repressione del dissenso.