Ucraina: bombe su Mykolaiv, scontro diplomatico a G20 Bali

L'Armata Russa prosegue la sua avanzata nel Donbass con puntate in altre zone dell'Ucraina, per alleggerire la pressione. Insomma, per evitare che le forze ucraine possano concentrarsi lungo un unico fronte. Per questo, nella notte, sono stati bersagliati diversi centri nell'area di Mikolaiv, a Sud. Nel frattempo prosegue anche la guerra dell'informazione con i comunicati ucraini che aggiornano, puntualmente, sulla drammatica contabilità del conflitto: secondo le stime del Ministero della Difesa di Kiev, sarebbe ormai sopra 37mila unità le perdite dell'esercito di Mosca, con pesanti ripercussioni anche sul fronte dell'approvvigionamento. Notizia in parte confermata dall'Intelligence britannica, che ha divulgato un rapporto, secondo cui, la Russia, starebbe ammassando altre truppe, di riservisti, lungo il confine ucraino, ma molti dei suoi rinforzi sono formati da gruppi ad hoc, dotati di equipaggiamenti obsoleti. Intanto a Bali è andato in scena l'ennesimo scontro tra Russia e USA, con un rimpallo di accuse che ha portato il Ministro degli Esteri Lavrov ad abbandonare il tavolo del G20, lanciando strali contro l'imperialismo occidentale. Unica apertura, la possibilità di dialogo con Turchia ed Ucraina per riaprire le rotte del grano. Non che gli Stati Uniti siano stati da meno: il Segretario di Stato Blinken, ha infatti chiarito che l'aggressione russa non è solo contro l'Ucraina, ma contro l'ordine mondiale e che è dunque inaccettabile. "Ho cercato di dire al mio omologo Cinese, che questo è il momento che i nostri Paesi devono lavorare all'interno del G20 per condannare questa aggressione." Se Però c'è un ragionamento su cui è difficile dissentire da Lavrov, è che l'ordine mondiale non è più quello della Guerra Fredda e non a caso il Segretario USA ha incontra il suo collega cinese per un colloquio "franco e costruttivo". Convincere la Cina a condannare la Russia è impossibile e infatti il tentativo è di ridurre il suo "sostegno occulto". Sul piatto anche Taiwan, il prossimo probabile dossier che tutti vorrebbero allontanare il più possibile dall'orizzonte.