Kiev è da sempre una città russa e va restituita. L'ultima provocazione arriva dal vice presidente del Consiglio di Sicurezza Nazionale russo Dmitrij Medvedev, lanciata dal suo canale Telegram nelle stesse ore in cui l'attenzione torna ad essere rivolta alla centrale nucleare di Zaporizhzhia sotto attacco da ore. Almeno una decina le potenti esplosioni registrate nella zona, riferisce l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica che avverte. A Zaporizhzhia si sta giocando con il fuoco. Chiunque sia responsabile deve smettere immediatamente. Una richiesta ferma da parte del direttore dell'agenzia Rafael Grossi che definisce inaccettabili gli attacchi e torna a fare un appello urgente a Russia e Ucraina, per trovare un accordo che implementi la zona di sicurezza e protezione nucleare intorno alla centrale. L'attacco al sito da tempo nelle mani di Mosca non ha finora provocato fughe di radiazione, rende noto l'AIEA e sulle responsabilità è rimpallo di accuse tra Mosca e Kiev. Per l'operatore nucleare russo Rosenergoatom citato dall'agenzia Tass a bombardare da questa notte sono gli ucraini. Diversa la versione resa da Kiev che accusa Mosca dell'attacco e parla di una indagine in corso. Intanto nel resto del paese continua la offensiva russa in diverse regioni. Finora è stata danneggiata quasi la metà del sistema energetico del paese. A Kherson, città tornata nelle mani di Kiev, dove per la mancanza di elettricità e gas era iniziata l'evacuazione dei civili, è stata ripristinata la fornitura di gas, acqua e le linee di comunicazione cellulare mentre blackout di diverse ore continuano ad interessare diverse regioni del paese. Dall'inizio dell'invasione russa, il 24 febbraio, sono 8.311 i civili deceduti, tra cui 437 bambini, più di 11.000 i civili feriti, ha reso noto l'ufficio del procuratore dell'Ucraina.























