No alla tregua in Ucraina, lo dicono gli Stati Uniti, ma l'affermazione non dovrebbe sorprendere. Un cessate Il fuoco, è il ragionamento, significherebbe il congelamento delle posizioni sul campo con gli invasori che restano, quindi, nei territori invasi. Per lo stesso motivo Washington rigetta il cosiddetto piano di pace cinese, non prevede il ritiro dei russi e non contiene nemmeno la parola pace. La visita del presidente cinese Xi Jinping a Mosca, da Putin, è vista come una chiara presa di posizione a fianco dell'aggressore, un matrimonio di interessi più che un alleanza, secondo la Casa Bianca, che non prevede una conclusione della guerra a breve. Società cinesi, dicono gli Stati Uniti, hanno anzi fornito a Mosca materiale che può essere impiegato anche militarmente e il governo di Pechino starebbe valutando l'invio di armamenti, direttamente e indirettamente, attraverso una triangolazione con l'Iran. Per questo il Dipartimento del tesoro ha cominciato a emanare le annunciate sanzioni. Cinque compagnie cinesi sono già finite in una blacklist. Il Pentagono accelera, intanto, sull'invio di carri armati Abrams e dei sistemi anti missile Patriot, mentre nei prossimi giorni un gruppo di 65 soldati ucraini completerà il suo addestramento in una base dell'Oklahoma.