Donald Trump sblocca gli aiuti militari. Un carico di armi, secondo fonti di stampa, sarebbe già pronto per Kiev. La proposta lanciata dal Dipartimento di Stato americano non appena è arrivata la notizia dell'avvenuto accordo sulle terre rare ucraine, prevede un invio di almeno 50 milioni di dollari in forniture per la difesa e si tratterebbe, dunque, della prima autorizzazione di questo genere da quando Trump ha sospeso il sostegno militare all'Ucraina poco dopo il suo insediamento. Intanto Volodymyr Zelensky parla di accordo davvero equo, commentando proprio l'intesa sulle terre rare, raggiunta ad appena quattro giorni di distanza dall'incontro in Vaticano con il suo omologo americano. Un accordo che probabilmente Kiev non avrebbe mai firmato senza il conflitto in corso, ma la concessione di una parte delle proprie risorse a Washington equivale per l'Ucraina a conservare il sostegno statunitense, vacillante con il ritorno di Trump alla Casa Bianca. Questo è il primo risultato del colloquio a margine dei funerali di Papa Francesco, il che lo rende davvero storico, afferma il presidente ucraino, mentre parla di pace e prosperità Scott Bessent, segretario al Tesoro americano che sceglie queste due parole per definire a suo parere l'agenda internazionale di Donald Trump per commentare l'accordo con Kiev, che considera una vittoria per entrambe le parti. In sintesi l'intesa prevede lo sfruttamento comune di 57 risorse naturali con l'obiettivo di creare un fondo di investimento per la ricostruzione del Paese in conflitto. Inoltre, in caso di nuova assistenza militare da parte americana, il costo stimato sarà conteggiato nel contributo di capitale del fondo. A Mosca la notizia dell'intesa è stata però accolta con ironia. Dmitrij Medvedev, vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo ha infatti affermato: Trump ha finalmente costretto il regime di Kiev a pagare gli aiuti con i minerali. .























