I droni a lungo raggio ucraini questa volta sono arrivati ad oltre 1300 chilometri dal confine, colpendo la fabbrica Kupol nella città russa di Izhevsk, dove si producevano droni e sistemi di difesa aerea. Il bilancio parla di morti e feriti e ci sono vittime, anche a Donetsk, il capoluogo del Donbass, dove gli ucraini sostengono di aver distrutto un quartier generale dell'esercito, mentre per i russi sarebbe stato attaccato un mercato, e accusano Kiev di colpire cittadine pacifiche. I raid dei missili e dei droni russi hanno invece preso di mira nelle ultime ore le città di Zaporizhzhia e Dnipro. Nel corso del mese di giugno la Russia ha lanciato oltre 5400 droni sull'Ucraina, il numero più alto dal 2022 e il 36% in più di maggio. Questi numeri si riflettono anche sull'avanzata in termini di chilometri quadrati. Con 588 chilometri quadrati conquistati, l'esercito russo ha compiuto a giugno la sua più grande avanzata in territorio ucraino da novembre. E dopo tre anni di guerra il capo dell'autoproclamata Repubblica Popolare di Luhansk ha annunciato che l'intero territorio della regione è passato sotto il controllo russo. È finora l'unica delle quattro regioni ucraine annesse con un referendum nel settembre 2022 ad essere stata interamente conquistata. Intanto il portavoce del Cremlino risponde agli Stati Uniti che avevano accusato la Russia di bloccare i colloqui per la risoluzione del conflitto. "Siamo interessati al raggiungimento degli obiettivi dell'operazione militare speciale con metodi politici e diplomatici fin dall'inizio, quindi non abbiamo alcun interesse a bloccare nulla." Infine una notizia che arriva dal Mar Mediterraneo dove un'esplosione si è verificata a bordo di una petroliera al largo della Libia. Si tratterebbe del quinto caso in pochi mesi di misteriose esplosioni su petroliere, salpate da porti russi e il sospetto ricadrebbe su sabotatori legati all'Ucraina. .























