Si scava ancora a Dnipro tra le macerie del condominio colpito nell'attacco missilistico russo dove hanno perso la vita decine di persone. Per tutta la notte i soccorritori sono stati al lavoro mentre le autorità cittadine hanno proclamato tre giorni di lutto, a partire da oggi. Più di 70 gli appartamenti andati distrutti, oltre 200 le case danneggiate dai missili russi che hanno colpito la zona residenziale della città, anche se l'obiettivo della nuova offensiva di Mosca sarebbero ancora una volta le strutture energetiche di tutto il Paese, duramente colpite dai bombardamenti e dai missili lanciati dalla Russia. Attacchi che segnano anche l'arrivo di Valery Gerasimov a capo delle operazioni militari del Cremlino. 67 anni, uno degli uomini più vicini al presidente russo Vladimir Putin, conosciuto per la sua dottrina definita “guerra ibrida”, in cui le operazioni militari si aggiungono ad altre meno convenzionali, e che ha sostituito Sergej Surovikin al comando da ottobre. Colpire le infrastrutture energetiche resta dunque uno degli obiettivi principali. Bombardamenti che stanno mettendo in difficoltà tutto il Paese ha fatto sapere il Ministro dell'energia ucraino, Galushchenko. Possiamo fermare Mosca ha ribadito però il presidente Zelesnky riportando di oltre 20 missili russi abbattuti nelle ultime ore ma per farlo servono più armi. Armi che dovrebbero arrivare, dopo Francia, Germania e Stati Uniti, soprattutto da Londra che fornirà elicotteri apache armati di missili e carri armati challenger 2. E mentre sul campo si continua a combattere, Mosca accusa Kiev di essere al lavoro per un attacco nella regione di Kharkiv dove, secondo la Russia, colpirà le riserve di grano del Paese per screditare poi il Cremlino nell'ambito dell'accordo sull'export di grano dal Mar Nero per accusare dunque la Russia di creare una crisi alimentare in Ucraina.