Zelensky lancia l’allarme per Zaporizhzhia ma l'AIEA, l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica, lo smentisce, almeno per ora, così come fa la Russia. Il Presidente dell'Ucraina parla di situazione critica nella centrale nucleare più grande d'Europa, dal 2022 occupata dalla Russia. "A causa dei bombardamenti russi", ha denunciato Zelensky, "la centrale è stata tagliata fuori dalla rete elettrica, scollegata e alimentata da generatori diesel. Siamo al settimo giorno di questa emergenza, una circostanza mai accaduta prima che rappresenta una minaccia per tutti perché i generatori e la centrale non sono stati progettati per questo e non hanno mai funzionato in questo modo per così tanto tempo". Il direttore generale dell'AIEA, Rafael Grossi, conferma che la centrale è rimasta senza energia elettrica esterna per almeno una settimana, il che rappresenta il periodo più lungo in oltre 3 anni e mezzo di guerra. Ma l'Agenzia sottolinea anche in una nota che non c'è alcun pericolo immediato presso la centrale, almeno finché i generatori diesel di emergenza continueranno a funzionare. "Ma è chiaro", conclude, "che non si tratta di una situazione sostenibile in termini di sicurezza nucleare". Anche il Cremlino replica alle accuse di Zelensky. "La situazione a Zaporizhzhia è sotto controllo, ma comunque è assurdo accusare la Russia di bombardare la centrale nucleare che le sue forze controllano dal 2022". "Tutti sanno", ha detto il portavoce Peskov, "che l'impianto è sotto attacco costantemente da parte del regime di Kiev". Nel frattempo continuano gli attacchi russi dal cielo: 49 droni e diversi missili hanno colpito diverse regioni dell'Ucraina, fra cui la città di Kharkiv. Il Paese si prepara ad affrontare il quarto inverno di guerra con le solite restrizioni energetiche. .























