Si è svolto in un clima di imbarazzo generale la nuova riunione dei cosiddetti volenterosi a Londra, declassata dopo che i ministri degli Esteri, a partire dal segretario di Stato americano Marco Rubio, per finire al padrone di casa David Lamy, hanno fatto un passo indietro. Sherpa di Regno Unito, Francia e Germania al lavoro per analizzare insieme agli americani e agli ucraini, il piano di pace avanzato dall'amministrazione Trump, ma per Kiev manca ancora il requisito fondamentale per arrivare a una svolta per potersi sedere intorno a un tavolo con i russi che si giunga a un cessate il fuoco permanente. Abbiamo sottolineato il nostro impegno, ha commentato il consigliere di Volodimir Zelensky Andrej Jermak a riunione finita. Per Kiev restano dei limiti invalicabili. Il piano americano in sette punti prevede, tra le altre cose, la cessione de iure della Crimea alla Russia. Ipotesi irricevibile non solo per l'Ucraina, ma anche per diverse cancellerie europee, a partire proprio da quelle di Londra e Parigi che guidano la coalizione. L'integrità territoriale dell'Ucraina e le aspirazioni europee sono requisiti molto seri per gli europei, ha dichiarato l'ufficio del Presidente Emmanuel Macron dopo che il vicepresidente statunitense JD Vance aveva suggerito che entrambe le parti in conflitto dovranno rinunciare a parte del territorio che attualmente possiedono. Tra gli assenti al vertice londinese anche l'inviato speciale Steve Witkoff che incontrerà invece il Presidente russo nei prossimi giorni. Il Cremlino si è detto disposto a congelare la situazione a quella attuale sul campo. Una concessione quella di Vladimir Putin che difficilmente potrà andare bene agli ucraini e che è accolta anche con estrema diffidenza a Bruxelles. La Russia ha una storia recente di attacchi ai suoi vicini non possiamo premiarla per il suo comportamento, ha dichiarato il commissario europeo all'economia, Valdis Dombrovski. .