La minaccia nucleare al momento non c'è ma il rischio è molto elevato. Nelle 52 pagine di rapporto l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica racconta nel dettaglio lo stato di salute della centrale di Zaporizhia e la situazione è a dir poco preoccupante. La centrale è stata danneggiata in diverse parti, colpiti un serbatoio dell'olio di lubrificazione della turbina, i tetti di molti edifici e la struttura speciale che ospita l'impianto di stoccaggio dei rifiuti solidi radioattivi e anche il container dove si trova il sistema di monitoraggio delle radiazioni. Alcune riparazioni sono state approntate dal team che già si trova nella centrale per le altre si sta intervenendo e si dovrà intervenire. É fondamentale che i bombardamenti sulla centrale però si interrompano immediatamente e poi sempre la IAEA raccomanda che andrà anche garantita una zona di sicurezza nei dintorni della centrale per mantenere l'integrità fisica dell'impianto che da giorni è al centro del fuoco incrociato di russi e ucraini. Nelle ultime ore una potente esplosione ha lasciato al buio e senza acqua la cittadina di Energodar che si trova proprio nella zona della più grande centrale nucleare d'Europa. Secondo il capo dell'amministrazione russa dell'area di Zaporizhia Alexander Volga, le bombe cadute vicino alla centrale hanno distrutto un serbatoio di olio combustibile che si è poi riversato nel canale idrico che fornisce acqua per il funzionamento della centrale. La Russia respinge le accuse e rilancia nelle ultime 24 ore, fa sapere il portavoce del Ministero della Difesa russo, sono stati 15 gli attacchi ucraini alla località di Energodar. Si combatte anche a sud del Paese, le forze ucraine continuano la loro offensiva nella regione meridionale di Cherson mentre i russi hanno bombardato Kharkiv, dov'è stato distrutto un intero condominio. L'ipotesi di un incontro tra Putin e Zelensky invece si fa sempre più remota, nessuno ha bisogno di un incontro solo per il bene di un incontro, fa sapere il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, al momento non se ne parla.























