Una corsa verso il futuro. A tre mesi dall'inizio della guerra e da quando è stata chiusa la metro di Kharkiv torna a correre. Ad annunciarlo è stato il sindaco. La prima settimana le corse saranno gratuite e i treni passeranno ogni mezz'ora poi si vedrà perché la seconda città dell'Ucraina sta provando a riprendersi dall'assedio e dai bombardamenti continui, finiti appena due settimane fa, ma è lungi dall'essere normale. La metro di Kharkiv però è uno dei tanti simboli di questa guerra. Per oltre due mesi è stato l'unico rifugio per migliaia e migliaia di cittadini che non sapevano dove altro ripararsi. Che riapra è un segnale importante, un segnale di speranza nel futuro in un presente ancora molto complicato. In questa stazione dormono almeno 80, 85 persone. Calcolate che su queste scale era tutto pieno, c'erano più di 2.500 persone, non c'era spazio per dormire. La battaglia di Kharkiv è stata vinta dagli ucraini nel senso che hanno allontanato i russi ma la città fatica molto a ripartire. Oltre alla paura, il motivo per cui queste persone ancora vivono qui, accampate sotto terra, in un ambiente insalubre è molto semplice, non hanno altro posto dove dormire e lo dicono con candore. Tra materassi poggiati a terra, controllori che si organizzano per la ripresa e provano a capire come far ricominciare il servizio, con decine di persone che ancora vivono intorno ai tornelli d'ingresso, quello che colpisce andando via è il disegno di un bambino appeso a una parete. Missili e carri armati con i colori della bandiera dell'Ucraina abbattono un blindato dell'Esercito Russo. Questi bambini sanno molto bene come funziona la guerra.