Gli appelli per una tregua tra Russia e Ucraina, ad iniziare da quelli ripetute più volte da Papa Francesco, cadono semplicemente nel vuoto, anzi il conflitto sembra spingerci di ora in ora un po' più in avanti e un po' più verso il baratro dell'escalation. L'attacco di un drone di Kiev nella notte di Santo Stefano contro una base aerea russa a 700 km da Mosca ma anche a 600 km oltre il confine ucraino e gli oltre 40 attacchi missilistici lanciati dalla Russia, nel solo giorno di Natale, rappresentano l'ennesima tangibile dimostrazione di quanto vuote appaiano anche le parole del Presidente russo Vladimir Putin che si dice pronto a dialogare mentre i falchi della sua corte, primo fra tutti Dmitry Medvedev Vicepresidente del Consiglio di sicurezza, afferma: "Qualsiasi colloquio con l'attuale amministrazione fantoccio ucraina è diventato assolutamente inutile. Il drone ucraino ha ucciso tre soldati russi, prima di essere abbattuto, senza apparentemente danneggiare i bombardieri schierati, più devastanti sono stati gli attacchi di Mosca nella regione di Kharkiv, su 25 città lungo la linea del fronte Kupiansk-Lyman e su oltre venti città nell'area di Zaporizhzhia. Ma sale anche il numero di militari russi morti, 550 solo nelle ultime 24 ore per un bilancio di 102.600 vittime. La Bielorussia intanto schiera sistemi missilistici tattici Iskander, in grado di trasportare testate nucleari e sistemi di difesa aerea S-400, tutti forniti dalla Russia. Un annuncio che arriva dopo la recente visita a Minsk di Putin e che difficilmente si concilia con una reale volontà di tregua da parte del Presidente russo, mentre Kiev spiega di voler chiedere l'espulsione di Mosca dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite dove siede come membro permanente, di questo però la Russia non sembra preoccuparsi, ma appare più attenta ai costi bellici che finanzia anche con la distribuzione di gas all'Europa. Gazprom mantiene infatti l'esportazione in linea a quella degli ultimi giorni, si dice pronta a ripristinare le forniture anche attraverso il gasdotto Yamal, per tentare di colmare quel calo di fondi dovuto ad un -25% nell'export.