I fucilieri francesi hanno neutralizzato cinque droni di origine sconosciuta, non sorvolavano una zona qualunque, bensì quel tratto della costa bretone, dove sono dislocati sottomarini a propulsione nucleare, che rappresentano l'essenza, la spina dorsale della deterrenza francese. Non è il primo incidente in quell'angolo d'Europa, e droni, si è appreso, hanno seguito anche il volo del presidente ucraino Volodymyr Zelensky verso Dublino durante la sua recente visita. Nella mattinata di venerdì, il, traffico aereo all'aeroporto di Bruxelles Zaventem è stato interrotto per circa 15 minuti dopo l'avvistamento di un altro drone nei pressi dello scalo. Tutti segnali di quanto alta resti la tensione in Europa, mentre la diplomazia non riesce ad approdare a qualcosa di concreto. Anzi, al di là dei proclami e dei desideri espressi ad alta voce, le posizioni di Kiev e Mosca restano a distanza siderale, e si fa strada tra i leader europei, la sfiducia in una pace giusta. Al termine della sua visita in Cina il Presidente francese Emmanuel Macron ha smentito di aver paventato l'idea di un possibile tradimento dell'Ucraina da parte americana e ha esortato ad intensificare le pressioni sull'economia russa. In questo senso va letta anche la cena che il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha voluto a Bruxelles con la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il premier belga per cercare di superare gli ostacoli legati all'utilizzo degli asset russi congelati. L'Europa prova ad accelerare. Chi non ha alcuna fretta di arrivare a una soluzione è ancora una volta Vladimir Putin, che da Nuova Delhi ha mandato un chiaro messaggio fino a che Cina e India fanno affari con me non ho nulla da temere e alla Casa Bianca sa di trovare orecchie sempre attente. Londra. .























