Ergastolo, questa la sentenza che il Tribunale di Kiev ha stabilito per il 21enne sergente russo Vadim Shishimarin, il primo soldato russo a essere accusato e processato per crimini di guerra, per aver ucciso un civile inerme a Sumy nei primi giorni dell'invasione. Un omicidio che il soldato ha ammesso chiedendo perdono alla vedova, difficile che la sentenza potesse essere diversa, così come dall'altra parte è difficile pensare ad una sorte diversa dal processo per i combattenti dell'Azovstal che si sono arresi e sono nelle mani dei russi. Il leader della Repubblica Popolare di Donetsk ha detto che dovranno affrontare un processo. Non è chiaro con quali accuse e se questo processo riguarderà tutti i combattenti o solo i militari che fanno parte del Battaglione Azov considerato nazista da Mosca e responsabile di atrocità nella guerra del Donbass. Intanto sul territorio liberato dell'acciaieria a Mariupol è in corso lo sminamento da parte dei soldati russi che adesso controllano interamente la città. Il grosso dell'Esercito russo sta concentrando la propria offensiva adesso sulla conquista di Severodonetsk, la principale città che manca alla Russia per la conquista totale della regione di Luhans'k. La città è accerchiata da più lati e bombardata da settimane, la tattica è quella della terra bruciata che abbiamo visto a Mariupol, distruggere tutto e poi entrare in città. La battaglia è particolarmente difficile per gli ucraini che sono costretti ad arretrare costantemente e su questo fronte perdono fino a 100 soldati al giorno per ammissione dello stesso presidente Zelensky. Anche il bilancio delle perdite russe è però enorme. Per il Ministero della Difesa inglese la Russia ha perso nei primi tre mesi di questa guerra tanti soldati quanti ne aveva persi in 9 anni di guerra in Afghanistan, cioè oltre 15.000 e la guerra sembra ben lungi dall'essere finita. Non a caso e sono dati ONU, i profughi sono ancora più di 14 milioni, un terzo della popolazione, 6 milioni fuggiti all'estero, 8 all'interno del paese. Sul fronte sud preoccupa lo spostamento di un'importante nave militare dal porto di Sebastopoli per andarsi a posizionare insieme alla flotta dispiegata sul Mar Nero, potrebbe preludere a ulteriori attacchi missilistici sul paese. Forti dei successi in Donbass e dopo aver fortificato le proprie posizioni a Cherson, dove stanno iniziando a far circolare il rublo, i russi potrebbero riprendere l'offensiva anche su quel fronte. Mykolaiv ad esempio non ha mai smesso di essere bombardata e nelle ultime ore sarebbero state utilizzate anche le cluster bomb. L'obiettivo a sud sarebbe la conquista di Odessa e poi arrivare fino alla Transnistria in modo da cancellare completamente l'accesso dell'Ucraina al mare.























