Ucraina, esplosione chimica a Severdonetsk

Esplosioni chimiche alla fabbrica Azot di Severodonetsk, dove il peggio sembra non finire mai. Ai cittadini ancora rimasti è stato detto di non uscire dai rifugi e di prepararsi a proteggersi dai fumi tossici. Un container di acido nitrico sarebbe stato colpito ed è esploso, sollevando una enorme nube di fumo rosa. Gli ucraini accusano i russi di averlo bombardato, i russi accusano gli ucraini di averlo fatto esplodere, visto che ancora controllano la fabbrica chimica, che prima della guerra dava impiego a 7.000 operai. Il Governatore della regione di Lugansk ha ammesso in serata che i soldati russi ormai controllano la maggior parte della città, negando però che l'Esercito ucraino sia accerchiato. Le comunicazioni con i militari non si sono ancora interrotte. Di certo le evacuazioni da Severodonetsk sono state bloccate perché troppo pericolose e in città rimangono fra i 10 e i 15.000 civili. Una volta persa la città, nella regione rimarrà sotto il controllo ucraino solo la vicina città di Lysychansk, sede di una raffineria, che è però dall'altra parte del fiume Siverskyi Donets, dunque forse più difendibile, forse perché i russi, oltre che ad Est attaccano anche da Sud e da Nord con l'intento di conquistare quanto prima tutto il Donbass. L'idea sarebbe quella di concludere l'avanzata entro fine giugno. Intanto a Cherson, sul fronte Sud, l'Esercito di Kiev ha provato un'avanzata nei giorni scorsi, riuscendo a guadagnare chilometri di territorio e spezzando le linee di difesa del nemico, che ha concentrato il grosso delle proprie truppe nella battaglia ad Est. Su entrambi i fronti si attendono con ansia i sistemi missilistici multipli che sono in spedizione in questi giorni da parte dei paesi occidentali. Per Kiev la controffensiva potrà avvenire solo quando saranno tutti schierati, dunque non prima dell'estate, perché il problema principale delle sconfitte in Donbass non è dato dal numero dei soldati ma dalla superiorità dell'artiglieria russa associata alla superiorità aerea. Gli ucraini sono convinti che invertendo anche solo uno di questi fattori, quello dell'artiglieria, questa guerra possa essere vinta e i territori persi riconquistati.