Dopo il viaggio in Ucraina il Segretario Generale dell'ONU, Antonio Guterres, ha fatto rotta verso Istanbul per visitare il centro, da poco creato nella città turca, per la gestione delle esportazioni di cereali dai territori in guerra, attraverso quei corridoi sicuri nel Mar Nero istituiti con l'accordo del mese scorso tra delegati di Kiev e Mosca. Governi e settore privato, ha detto il Segretario Generale, dovrebbero impegnarsi affinché non sia soltanto il grano a salpare dai porti ucraini. Anche la mancanza di altri beni alimentari e dei fertilizzanti russi sul mercato, infatti, aggrava una crisi alimentare che tocca diversi paesi e continenti. L'altra crisi, tutt'altro che risolta, resta quella energetica con Mosca che continua a usare il gas come un'arma. Gazprom ha annunciato una nuova interruzione delle forniture attraverso il gasdotto Nord Stream dal 31 agosto al 2 settembre e in poche ore i prezzi del gas hanno toccato un nuovo record. La compagnia russa ha citato ancora una volta motivi legati alla manutenzione del sistema. E continua a sollevare inquietudine anche la situazione militare nei pressi della centrale nucleare di Zaporizhzhia in Ucraina dove si combatte da giorni e dove presto potrebbero arrivare gli ispettori dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica dopo il consenso arrivato dalla Russia il cui esercito controlla la zona. Kiev e Mosca continuano a rimbalzarsi accuse sugli esiti dei combattimenti lungo quel fronte. L'ultima denuncia è quella del Ministero della Difesa russo che, senza fornire alcuna prova, accusa l'esercito ucraino di aver avvelenato alcuni suoi soldati proprio nella zona della centrale nucleare. Mentre Mosca apre un'indagine il Ministero dell'Interno di Kiev parla di un probabile, possibile, avvelenamento da cibo scaduto.























