Dopo aver scioccato il mondo col suo atteggiamento tanto aggressivo quanto contraddittorio, ormai è chiaro l'approccio negoziale di Donald Trump. Prima interviene lui, Donald, e come una sorta di ariete travolge gli interlocutori. Poi arrivano loro i negoziatori e rimettono in piedi il dialogo partendo dalle macerie. Non esiste però un uomo per tutte le stagioni. O per tutti i fronti. E così all'immobiliarista Steve Witkoff, facilitatore del cessate il fuoco in Medio Oriente e forte del pieno sostegno del Presidente USA, è stata assegnata la missione a Mosca, grazie al dialogo diretto con l'uomo di Vladimir Putin, Dmitriev. Non a caso il suo atteggiamento è considerato troppo sbilanciato da Kiev e dagli europei. Sulla stessa linea di Witkoff speculare e complementare l'astro nascente Driscoll, giovane con un incarico oscuro, quello di Segretario all'Esercito, è lui che ha avvisato l'Ucraina del rischio di un'imminente sconfitta. Ha guidato i colloqui di Abu Dhabi e ora Kiev sarà il braccio armato di Trump. Considerato più affidabile del Segretario alla Difesa Pete Hegseth le cui fughe di notizie sono sempre più ingestibile. Lo aiuta poi il filo diretto con il Vicepresidente JD Vance un Maga di ferro a equilibrare il presenzialismo del Segretario di Stato Marco Rubio. Non a caso è stato lui a intervenire alla riunione dei Volenterosi, la più alta carica statunitense a prende parte all'incontro. Molti hanno sottolineato come Rubio possa contendere a Vance la corsa per la successione trumpiana, entrambi hanno la ricostruzione come una fantasia, una fake news, mostrando come almeno in questo siano perfetti discepoli del Presidente. Sempre presente e orientato verso una soluzione che prevede più sacrifici da parte dell'Ucraina, rimane il genero di The Donald, Jared Kushner, ascoltatissimo Consigliere, che non riveste però alcun incarico ufficiale. .























