Ucraina, il battaglione Azov: combatteremo fino alla fine

Parla dallo sprofondo dei sotterranei delle acciaierie Azovstal il comandante del battaglione Azov e dice quello che i combattenti a Mariupol non hanno mai smesso di dire: i russi ci attaccano senza sosta ma noi combatteremo fino alla fine, fondamentalmente siamo uomini morti e lo sappiamo, per questo combattiamo così senza paura. La conferenza stampa dei vertici del battaglione Azov dal ventre della resistenza non scioglie il dubbio sul civili ancora presenti nei cunicoli, il soldato che parla in inglese dopo il capitano non conferma infatti che siano stati tutti evacuati ma chiede un corridoio per i molti soldati feriti che senza medicine rischiano di morire. "La resa per noi è inaccettabile non possiamo dare un dono così grande al nemico, perché ogni persona è una risorsa per aumentare la pressione anche sulle negoziazioni." Pesanti le accuse che arrivano dal battaglione al Governo di Kiev, accusato di aver abbandonato i soldati al proprio destino, di non aver preparato adeguatamente la difesa di Mariupol e di aver quindi indirettamente causato la morte di 25mila persone. Accuse che non è possibile verificare e che arrivano comunque dalla frangia più controversa dei militari ucraini, più volte da più parti accusata di filonazismo e di crimini di guerra in Donbass. Questa anomala conferenza stampa certifica però l'abilità comunicativa dell'esercito ucraino che riesce a trasmettere in streaming anche dal luogo più pericoloso del mondo in questo momento: Mariupol. Altrettanto drammatica è la situazione sul fronte, a Luhansk dove i russi tentano di sfondare ormai da tre settimane e dove una bomba sganciata da un aereo ha colpito una scuola del villaggio di Bilohorivka che faceva da rifugio a 90 persone. I pompieri hanno lavorato per ore a spegnere l'incendio e sono riusciti a estrarre 30 persone dalle macerie, per gli altri c'è poca speranza. A Leopoli abbiamo incontrato una donna rifugiata che viene proprio da quel paesino, suo marito sta combattendo laggiù, ma da ieri non ha più sue notizie. Questa, dunque, è la drammatica situazione sul fronte, mentre il Paese attende le celebrazioni del 9 maggio in Russia per la vittoria sui nazisti, qui in Ucraina si teme che possa tradursi in una drammatica pioggia di fuoco su tutto il Paese e le autorità invitano la popolazione alla prudenza.