Dietro la guerra c'è un intreccio di diplomazie che lavorano per uscirne e poi c'è il ruolo delle religioni e quello fondamentale del Papa che naturalmente lavora per la Pace. Papa Francesco continuamente invoca il silenzio delle armi e si offre per incontrare Putin nel suo territorio, a Mosca. Desiderio che sembra ben lontano dall'essere esaudito. Una prima apertura, la visita del Pontefice a Mosca era arrivata dall' Ambasciatore Russo in Vaticano. "In ogni situazione internazionale il dialogo con Francesco è importante per noi", aveva affermato il diplomatico Russo. Dal Cremlino però immediata la frenata, "non c'è alcun accordo sull'incontro". Chiusura totale Insomma intanto la chiesa ortodossa russa afferma con forza che Papa Francesco nell'intervista in cui si è detto pronto ad incontrare Putin per la Pace in Ucraina, ha travisato la sua conversazione con il patriarca Kirill, sbagliando i toni. E proprio Kirill è nella lista degli individui da sanzionare per l'invasione russa nell'Ucraina. Presentata dalla Commissione Europea agli ambasciatori dell'Unione ma lui prosegue sullo stesso tono delle affermazioni: "la Russia non ha mai attaccato nessuno nella sua storia, ha solo protetto i suoi confini, ha detto in un sermone nella cattedrale dell'Arcangelo al Cremlino. parole che hanno acceso e non poco il dibattito e gli animi. "Possa Dio salvare il suolo russo dalla faida e dall'invasione straniera e rafforzare il credo ortodosso", ha detto. C'è poi questo intreccio di religione, politica e diplomazia un altro tassello. Il rabbino capo della Russia, Lazar, ha affermato che il ministro degli esteri Russo Lavrov, dovrebbe ammettere che le sue dichiarazioni alla televisione italiana sulle possibili origine ebraiche di Hitler sono un errore. A questo punto manca la risposta della Russia che non tarderà ad arrivare.























