Un incontro atteso a cui guarda la diplomazia e non solo. L'inviato speciale degli Stati Uniti Steve Witkoff e il Presidente russo Vladimir Putin discutono di cessate il fuoco, con la Casa Bianca che ha fissato l'ultimatum all'8 agosto, pena nuove sanzioni, e di pace in Ucraina. Esercitare una maggiore pressione sulla Russia per mettere fine alla guerra è anche l'appello lanciato ancora una volta a Washington da parte del Presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "Proprio ora è molto importante rafforzare tutti i mezzi a disposizione degli Stati Uniti, dell'Europa e del G7 affinché il cessate il fuoco abbia davvero inizio immediatamente", dice Zelensky. Ad attendere l'esito dell'incontro è soprattutto Donald Trump, che nei giorni scorsi non ha lesinato critiche all'atteggiamento del Presidente russo per i continui attacchi all'Ucraina, nonostante nelle intenzioni si dica pronto ad una mediazione. E mentre cerca di capire cosa accadrà nel breve periodo, Trump non ha ancora dato seguito alla minaccia di imporre dazi al 100% ai Paesi, inclusa la Cina, che comprano energia dalla Russia, così come promesso. Mosca dal canto suo vuole la pace, ma alle sue condizioni: annessione delle quattro regioni occupate e impedire l'ingresso di Kiev nella NATO. Strada non percorribile per Zelensky. Intanto però, mentre la diplomazia è di nuovo al lavoro, sul campo continuano gli attacchi russi. A Zaporizhzhia ci sono diverse vittime e feriti, tra cui quattro bambini, a causa dei bombardamenti di Mosca. Raid che arrivano dopo giorni di attacchi massicci da parte della Russia su diverse regioni del Paese. .























